Inni
all'albero
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"Un cespuglio se ne sta seduto
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sotto un albero
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e canta.”
- ("Canto dei
pellerossa Yanqui")
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Antonin Artaud
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Quest'albero e il suo brivido,
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foresta cupa di richiami
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e grida,
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mangia il cuore oscuro della notte.
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Aceto e latte, il cielo e il mare,
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la massa densa del firmamento,
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tutto cospira a questo turbamento
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che dimora nel cuore denso dell'ombra.
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Un cuore che scoppia, un astro duro
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che si sdoppia e nel cielo si espande,
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il cielo limpido che si incrina
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al richiamo sonoro del sole,
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fanno lo stesso rumore, fanno lo stesso rumore
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della notte e dell'albero al centro del vento.
- ("L'albero" da "Poesie della
crudelta'")
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- Angelo Barile
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In questi
giorni di chiaro gennaio
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che si disfanno i presepi, s'affioca
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la pastorale
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anche quest'anno nell'ansa del colle
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il mio albero schiude le corolle
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inaspettate.
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Nella tepida tregua
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uno spolvero fai di primavera,
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albero illuso. Presto
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sopravverra' un altro chiaro, di gelo,
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ti spegnera' la frettolosa luce:
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si prende il vento il tuo fiore gia' morto.
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A giusto sole, insieme,
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i tuoi compagni accenderanno la festa,
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tu senza voce nel giulivo coro.
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Oh, diverso. Ti preme
-
a una vigilia acerba
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il canto fuori tempo del tuo ramo.
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-
Precocita' fa triste
-
il tuo fiore, pericolante riso.
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Percio' mi piaci, animoso cielo.
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Cielo tu stesso, baleno al mio inverno:
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attimo della grazia. Nel sereno
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sei cosi' breve e fai con la tua fronda
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un orizzonte.
-
("Fuori
tempo", da: "Quasi sereno")
-
- Giorgio Caproni
- "Ora, sazio della citta'
-delle sue tentazioni
- e dei suoi crimini- mi sono
ritirato al limi-
- tare del bosco. Ad appagarmi
la vista, poco
- mi basta: lo scintillio del
fiume nel sole del
- mattino, gia' a fondo valle.
Un albero..."
-
Un
albero...
- Com'e'
leggero
- un
albero, tutto ali
-
di foglie -tutto voli
- verdi
di luci azzurre nel celeste
-
dell'aria...
-
E com'e' forte,
- un
albero com'e' saldo
- e
fermo, 'abbarbicato
- al
suo macigno'...
- Viene
- l'autunno,
e come
-
la Fenice s'accende
-
nel rosso del suo rogo.
-
Viene
-
primavera, e splende
- d'altro suo verde...
-
Ma noi,
- noi, al paragone,
-
che cosa e chi siamo, noi,
- senza radici e senza
-
speranza -senza
-
alito di rigenerazione?
-
("Su
un vecchio appunto", da "Il Franco cacciatore")
-
- Luciano Folgore
-
Non andare leggendo ad
alta voce
-
i tuoi versi fra gli alberi, altrimenti
-
la quercia, il faggio, la betulla, il noce
-
si trasformano in salici piangenti.
-
("A una poetessa", da: "Libro
degli epigrammi")
-
-
Federico Garcia Lorca
-
Alberi!
-
Foste frecce
-
dall'azzurro cadute ?
-
quali crudeli guerrieri vi scagliarono?
-
Furono le stelle?
-
Le vostre musiche vengono dall'anima degli
uccelli,
-
dagli occhi di Dio,
-
dalla passione perfetta.
-
Alberi!
-
Riconosceranno le vostre radici
-
il mio cuore in terra?
-
("Alberi", 1919,
trad. di C.Bo)
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-
A ERNESTO HALFFTER
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Erano tre.
- (Venne il giorno con
la scure).
- Erano due.
- (Ali striscianti
d'argento).
- Era uno.
- Era nessuno.
- (Resto' nuda
l'acqua).
-
("Tagliarono
tre alberi", trad. di C.Bo")
-
-
-
Francesco
Guccini
-
Quando il mio ultimo giorno verra'
-
dopo il mio ultimo sguardo sul mondo,
-
non voglio pietra su questo mio corpo,
-
perche' pesante mi sembrera'.
-
Cercate un albero giovane e forte,
-
quello sara' il posto mio;
-
voglio tornare anche dopo la morte
-
sotto quel cielo che chiaman di Dio.
-
Ed in inverno nel lungo riposo,
-
ancora vivo, alla pianta vicino,
-
come dormendo, star fiducioso
-
nel mio risveglio in un qualche mattino.
-
E a primavera, fra mille richiami,
-
ancora vivi saremo di nuovo
-
e innalzera' le mie dita di rami
-
verso quel cielo cos misterioso.
-
Ed in estate, se il vento raccoglie
-
L’invito fatto da ogni gemma fiorita,
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sventoleremo bandiere di foglie
-
e canteremo canzoni di vita.
-
E cosi', assieme, vivremo in eterno
-
Qua sulla terra, l’albero e io
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Sempre svettanti, in estate e in inverno
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Contro quel cielo che dicon di Dio.
-
("L’albero ed io",
da "…quasi come Dumas")
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Antonio Machado
-
Per dare lavoro al
vento,
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cuciva a filo doppio
-
le foglie secche dell'albero.
- ("XX",
da: "Proverbi e cantari",
trad. di O.Macri')
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Raymond Queneau
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-
Calmo e'
l'albero che si erge diritto oppure storto
Calmo e' anche l'arbusto nella sua
mediocrit
Calmo e' il fiero cavallo immune dal
cimurro
Calmo e' il fungo e la moglie
borracina
Calmo e' il ruscello calmo anche il
torrente
Calmo e' il corso del tempo fissato
che mi porta
Calmo il fiore che muore Calma l'erba che spunta.
-
-
("Calmo
e' l'albero", da: "L'istante
fatale",
trad. di F. De Poli)
-
Umberto
Saba
- Oggi il tempo
e' di pioggia.
-
Sembra il giorno una sera,
-
sembra la primavera
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un autunno, ed un gran vento devasta
-
l'arboscello che sta -e non pare- saldo;
-
par tra le piante un giovanetto alto
-
troppo per la sua troppo verde eta'.
-
Tu lo guardi. Hai pieta'
-
forse di tutti quei candidi fiori
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che la bora gli toglie; e sono frutta,
-
sono dolci conserve
-
per l'inverno quei fiori che tra l'erbe
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cadono. E se ne duole la tua vasta
-
maternita'."
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("L'arboscello",
da: "Casa e campagna")
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Fernando
Pessoa
- Non basta aprire la finestra
per vedere la campagna e il fiume.
Non basta non essere ciechi
per vedere gli alberi e i fiori.
Bisogna anche non aver nessuna filosofia.
Con la filosofia non vi sono alberi: vi sono
solo idee.
Vi e' soltanto ognuno di noi, simile ad una
spelonca.
C'e' solo una finestra chiusa e tutto il mondo
fuori;
e un sogno di cio' che potrebbe esser visto se
la finestra si aprisse,
che mai e' quello che si vede quando la
finestra si apre.
- (Da "Poesie
incompiute")
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Rabindranath Tagore
-
-
L'albero contempla
-
-
la sua splendida ombra:
-
-
e' tutta sua
-
-
ma non puo' averla.
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